Finnegans, essere e ascolto: una finestra sul mondo, dove la parola risuona
di Diego Lorenzi
Il linguaggio è la casa dell’essere. Nella sua dimora abita l’uomo.
I pensatori e i poeti sono i custodi di questa dimora. Il loro vegliare
è il portare a compimento la manifestatività dell’essere. Essi, infatti,
mediante il loro dire la conducono al linguaggio e nel linguaggio la
custodiscono (M. Heidegger Lettera sull’«Umanismo»)
Gennaio 2018. Ebbene, si ricomincia, cercando di raggiungere la «petrosa Itaca» del nostro viaggio editoriale. Abbiamo chiuso l’anno forti di un eccellente saggio del filosofo Massimo Donà sul compositore veneziano Luigi Nono, dal titolo «QUASI DEL NULLA ASCOLTARE» – (quasi) un dialogo interiore tra due ospiti che si sfiorano, per poi incontrarsi e compenetrarsi, (quasi) cristallizzandosi – e apriremo il nuovo anno con un omaggio alla fotografa Gerda Taro, che viene sempre ricordata come la compagna di Robert Capa e (quasi) mai come una straordinaria artista indipendente, intraprendente, scintillante e generosa fino a sacrificare la sua giovane vita per una causa ideale e professionale che riteneva sacrosanta. Il suo sguardo fantasmagorico ha illuminato le tenebre del secolo scorso, ma fu solo con la morte che divenne un’eletta, una prediletta dagli dèi, raggiungendo l’isola dei «beati» come immaginavano gli antichi Greci.
Finnegans, come sapete, è una rivista culturale di approfondimento, che invita ad una qualche forma di «militanza» intellettuale, ossia un’adesione all’essenza delle manifestazioni di un «pensiero» artistico, in qualsiasi forma esso si riveli e a qualsiasi «latitudine» espressiva si collochi. Purché il contenuto sia qualitativamente proiettato verso l’indagine, la sperimentazione e lo sviluppo di un’azione creativa che soddisfi la finalità della ricerca spirituale e intellettuale.
E perché – come ricordavo un anno fa – non smetteremo mai di appassionarci «ad una scrittura critica che ci faccia sentire vivi, in grado di cogliere e di accogliere dentro di noi punti di vista diversi, o aspetti del tutto sconosciuti, le cui diversità spesso si contendono il nostro spirito e l’intelletto, arricchendoci ed elevando il nostro orizzonte interiore».
Quindi continueremo, con nuovo slancio e rinnovata energia, ad offrirvi una piattaforma editoriale dove poter ospitare le vostre proposte artistiche, un contenitore e un laboratorio creativo e professionale per raccordare istanze innovative, fermenti e punti di vista «personali», progetti ed iniziative che metteremo a disposizione gratuitamente per tutti i lettori.
Abbiamo individuato nel modello del reportage una formula ideale per raccontare la complessità e la vastità di percorsi biografici e artistici, che si caratterizzano per un bisogno di concentrazione, di attenzione, di razionalità, di serietà artistica e culturale, di gravitas, sia pure intrisa di morbida leggerezza. E non già per una banale quanto veloce incursione-distrazione informativa, oggi più che mai assai di moda.
Pertanto, sarà questo il terreno prediletto su cui daremo vita alle nostre ricognizioni letterarie, invitandovi a condividere i vecchi e nuovi percorsi esplorativi di Finnegans, forti di un passato errabondo quanto di densa pregnanza germinativa e di un presente-futuro fondato sul cortocircuito tra la grande forza narrativa di un «linguaggio» artistico e la seduzione di un immaginario in continua ebollizione. Disponendoci all’ascolto l’uno dell’altro, per un’accoglienza sempre più condivisa.
Diego Lorenzi
© riproduzione riservata
Foto di copertina: Teshima Art Museum / isola di Teshima (mare interno di Seto), Japan – Progetto architettonico di Ryue Nishizawa, cofondatore con Kazuyo Sejima dello studio Sejima e Nishizawa e associati (SANAA). Entrambi gli architetti hanno vinto il Premio Pritzker nel 2010
© finnegans. Tutti i diritti riservati
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.