Živa Kraus artista, curatrice e gallerista. Figlia di Ivo Kraus e Herma Delpin, nasce a Zagabria insieme al fratello gemello Ognjen Kraus. La madre Herma, medico, fu Ministro della Salute, mentre il padre Ivo, avvocato e procuratore, fu uno dei primi presidenti delle gallerie d’arte contemporanea della città, oggi Museo d’arte contemporanea di Zagabria.
Studia pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Zagabria con il prof. Raul Goldoni e partecipa alle prime mostre già nel 1969, organizzando le prime personali nel 1972 presso Studio Galerije Forum di Zagabria e poi nel 1975 alla Galleria Il Canale di Venezia. Poco più che ventenne, infatti, alla fine del 1971 si trasferisce a Venezia e continua gli studi di specializzazione in Scenografia presso la locale Accademia di Belle Arti. In città incontra Peggy Guggenheim che la vuole come sua assistente per la Peggy Guggenheim Collection, ormai uno dei più importanti musei sull’arte europea e americana della prima metà del XX secolo in Italia. Anche la Galleria del Cavallino fondata da Carlo Cardazzo la volle come assistente.
In Italia entra in contatto a Firenze con Art/tapes/22 di Maria Gloria Bicocchi e a Venezia con la Galleria del Cavallino dove Paolo Cardazzo, lui stesso autore di video, dà l’opportunità di lavorare con questo strumento non solo ad un gruppo di artisti locali, ma anche ad altri provenienti da più parti d’Europa oltre che dalla vicina ex- Jugoslavia: un circuito internazionale ma abbastanza ristretto e al contempo non omogeneo. Nel clima vivace della Venezia dei primi anni ‘70, la Galleria del Cavallino si dota di un centro di produzione per la nuova rivoluzionaria tecnica artistica della videoarte: Il Cavallino, fondato da Carlo Cardazzo nel 1942, è fra i pochissimi centri di produzione a scommettere sull’importanza del video, insieme ad Art Tapes 22 di Bicocchi e al Centro di Videoarte di Palazzo dei Diamanti diretto da Lola Bonora. In sette anni, dal 1974 al 1981, la galleria veneziana, in collaborazione con artisti internazionali, realizza un centinaio di video, presentati nelle più importanti rassegne mondiali.
Nel 1978 è curatrice del catalogo della XXXVIII Esposizione Internazionale d’arte alla Biennale di Venezia (2 luglio-15 ottobre 1978) dal titolo Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura, per la cui direzione il presidente Carlo Ripa di Meana aveva incaricato Luigi Scarpa. Il tema della 38. Biennale precorreva le tematiche ambientaliste e prendeva spunto da una citazione di Kandinskij: «grande astrazione, grande realismo»; la mostra del padiglione centrale fu curata da Achille Bonito Oliva e presentò sei “stazioni” con dipinti di Kandinskij, Mondrian, de Chirico, Boccioni, Rauschenberg, Braque, Duchamp, Picasso.
Nel 1979 ha fondato IKONA PHOTO GALLERY e nel 1989 ha fondato IKONA VENEZIA International School of Photography: nata a Ponte di San Moisè (San Marco 2084), approdata nel 2003 in Campo del Ghetto Nuovo (Cannaregio 2909) e iterata in molteplici sedi veneziane.
Contemporamente – dal 1981 al 1991 – è stata direttore artistico della Galerija Sebastian, con sedi a Dubrovnik, Belgrado e Varaždin, organizzando più di duecento mostre di arti visive e fotografia di massimi artisti jugoslavi ed internazionali.