RIVISTA DI CULTURA MEDITERRANEA

Efraín Huerta, “Poeminimi”, 7 poesie – Versioni di Stefano Strazzabosco

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Efraín Huerta

Efraín Huerta

“Poeminimi”

7 poesie

Versioni di Stefano Strazzabosco

ALTEZZA

Mi trovo
Esattamente
A
Un metro
E 74 centimetri
Sopra
	Il
	Livello
	Del male

***

GIRO I

Torno
Subito

Vado a fare
Un giro
Intorno
Alla
Mia
Vita

          Eccomi

                        24 agosto 1969

***

GIRO II

Non
Tardo

Vado a fare
Due passi
Intorno
Alla
Mia
Morte

          .....

                   24 agosto 1969

***

AHI POETA 

Prima
Di tutto:
Mi compiace
Enormissimamente
Di essere
Un buon
Poeta
Di seconda classe
Del terzo
Mondo
Efraín Huerta e Octavio Paz, 9 settembre 1977 / Palacio de Mine

***

TOTEM 

Ho
Sempre
Amato
Con la
Furia
Silenziosa
Di un
Coccodrillo
Letargico

		30 giugno 1969

***

MITE IPERBOLE

Lunedì, mercoledì e venerdì
Sono un indigente sessuale;
Lo stesso martedì,
Giovedì e sabato.

	La domenica riposo.

			29 maggio 1969

***

LA LEGGE

Tutto
Può starci
In un
Poeminimo
Sapendolo
Accomodare

Le poesie qui riprodotte sono tratte da E. Huerta, Poeminimi, prefazione di D. Huerta, selezione, traduzione e cura di S. Strazzabosco, a breve pubblicato da Il Ponte del Sale, Rovigo 2024.

Immagine di copertina: HG Studios, Poeminimo

  • Settimo di otto fratelli (di cui tre morti piccoli di malattie come il vaiolo) nasce il 18 giugno 1914 a Silao, nello Stato messicano di Guanajuato, e muore a Città del Messico il 3 febbraio 1982. Nel 1917, nel pieno della rivoluzione, i genitori si dividono: il padre José Merced Huerta, avvocato, si sposta a Irapuato, mentre la madre Sara Romo si trasferisce coi figli prima a León e poi a Querétaro, dove il giovane Efraín si iscrive al Partito Socialista (1929). Nel 1930 è a Città del Messico con l’intenzione di studiare Disegno presso l’Accademia di San Carlos, ma non avendo passato gli esami di ammissione si iscrive dapprima a una scuola superiore e quindi a Diritto (che non terminerà). Intanto conosce Octavio Paz (suo coetaneo e amico/nemico di tutta la vita), col quale fonda l’importante rivista “Taller” (1938-41); e si appassiona alla poesia leggendo e ricopiando nei suoi quaderni testi di Xavier Villaurutia, José Gorostiza, Jorge Cuesta, Carlos Pellicer, Pedro Salinas, Juan Ramón Jiménez, Rafael Alberti, Jorge Guillén, Juan Larrea, Luis Cernuda, Federico García Lorca, Pablo Neruda e altri. Nel marzo del ‘33 conosce Mireya Bravo Munguía, cui dedica moltissime lettere e poesie d’amore, e che sposa nel ‘41 (Paz gli fa da testimone; dalla loro unione nascono i primi tre figli, tra cui il futuro poeta David). Nel 1935 pubblica la sua prima raccolta Absoluto amor, conosce Rafael Alberti e José Revueltas, altro suo coetaneo di cui diventa grande amico, e si iscrive alla Federazione Studentesca Rivoluzionaria, passo obbligato per poter ricevere la tessera del Partito Comunista Messicano, che ottiene nel ‘36. Nel frattempo comincia a collaborare con varie riviste e quotidiani, scrivendo principalmente di letteratura, politica, cinema e società. Nel 1944 esce il suo libro più importante, Los hombres del alba, che conferma la sua voce come una delle più convincenti e ispirate del Messico. Nel ’51 viene nominato segretario generale per il Messico presso il Consiglio mondiale per la Pace (World Peace Council), e in tale veste si reca in Unione Sovietica, Cecoslovacchia e Ungheria. Intanto ha divorziato da Mireya, e nel ’58 sposa la poetessa Thelma Nava, dalla quale ha altre due figlie. Escono nuovi lavori di poesia, tra cui le plaquette dei Cuadernos del cocodrilo (1957-61; Huerta era soprannominato “il grande Coccodrillo”), che fa stampare lui stesso come regalo per gli amici, e le raccolte ¡Mi país, oh mi país! (1959) ed El Tajín (1963). Nel ’66 e nel ’67 visita Cuba; in quegli stessi anni sostiene il Fronte Sandinista nicaraguense, motivo per cui gli Stati Uniti gli negano il visto e il governo brasiliano lo condanna a morte. Nel ’68 un’importante casa editrice messicana ripubblica tutte le sue poesie nel volume Poesía 1935-1968: da questo momento in poi la sua fama si diffonde, specie tra le nuove generazioni. Poco dopo comincia a scrivere i primi poemìnimi, la cui avanguardia di 11 esemplari appare in Poemas prohibidos y de amor nel 1973, lo stesso anno in cui subisce una laringectomia per estirpare un cancro alla laringe. Seguono altre raccolte, tra cui Los eróticos y otros poemas (1974), Circuito interior (1977), 50 poemínimos (1978) e Amor, patria mía (1980); e la poesia di Huerta continua a raccogliere consensi e ad affascinare soprattutto i giovani, tra cui gli infrarealisti come Mario Santiago Papasquiaro e Roberto Bolaño (che si dicevano “efrainiti” per contrapporsi agli “octaviani”, i seguaci di Octavio Paz). Dopo la morte per insufficienza renale vengono pubblicate varie altre poesie uscite solo in rivista o inedite, riunite finalmente col resto della sua opera in versi nel volume Poesía completa, a cura di Martí Soler, Fondo de Cultura económica, Città del Messico 1988 (seconda edizione: 1995; terza: 2014). Negli ultimi anni sono apparse raccolte di scritti giornalistici (Textos profanos, 1978; Aurora roja, 2006; Close up, 2009) e trascrizioni di conferenze (Aquellas conferencias, aquellas charlas, 1983), ma il materiale disperso da riunire e pubblicare pare ancora cospicuo.

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  • Stefano Strazzabosco (1964) ha pubblicato saggi, edizioni critiche, antologie – come Oikos. Poeti per il futuro, 2020 e Sombra escrita. Diecisiete poetasitalianas, Madrid 2023 – il monologo Tina. Masque suTina Modotti (Italia, 2007 e 2021; Argentina, 2016) e alcune raccolte di poesia (la più recente: Brodskij, 2019). Ha tradotto e pubblicato in volume poeti come OctavioPaz, Aurelio Arturo, Carlos Montemayor, Juan Gelman, César Moro, Eduardo Lizalde, Guillermo Fernández, Vicente Huidobro, Luis Vidales, Agustín Jiménez e, in Messico, Tonino Guerra e Andrea Zanzotto. Vive a Vicenza, dove ha diretto gli incontri internazionali di “dire poesia” (2009-2013: http://direpoesia.wordpress.com), e a Città del Messico, dove ha fondato la casa editrice La Vencedora (https://lavencedorablog.wordpress.com/).

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