Autore: Paolo Steffan
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Il protagonismo dei luoghi nella letteratura veneta
Il caso di Non tutti i bastardi sono di Vienna di Andrea Molesini. Commento critico di Paolo SteffanDopo almeno vent’anni di letture e di cammini sulle colline alto-trevigiane, ho consolidato un’evidenza, che mi si rivela particolarmente quando salgo sul monte Pizzoc, quello che un poeta prealpino, in una felice plaquette di belle quartine, definì panopticon:1 da quella cima gli stessi uomini che in questo sistema collinare mi sembrano grandi di superbia si…
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La scelta della luce. Rolando Damiani ci illumina su “barbarie e civiltà”, di Paolo Steffan
E però quella barbarie produceva unavita meno lontana dalla natura, e menoinfelice, più attiva ec. di quella cheproduce l’incivilimento non medio maeccessivo del nostro secolo. Giacomo Leopardi, Zibaldone, 423 …
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Il poeta-oste Giocondo Pillonetto, che insegna come “germoglia il silenzio”, di Paolo Steffan
Ma il poeta evolve nuova vita – perché germoglia semente infinita (Giocondo Pillonetto, dal taccuino del 1952) Era una sera di febbraio del 2017, quando, intorno ai tavoli di legno di una vecchia “osteria senza insegna” di una borgata non lontano dal corso del Piave, presentavo assieme a Miro Graziotin e…
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«Nei più nascosti recinti». I miei passi nel labirinto di Andrea Zanzotto, di Paolo Steffan
Mi distanziano dalle prime letture di Zanzotto quasi quindici anni di vita, dieci dalla pubblicazione del mio primo libro, una monografia per parole e fotografie dedicata ai suoi versi ultimi.1 Quante volte, da allora, mi sono sentito chiedere da familiari, genti e studenti: “Ma come fai a capire queste poesie?”…
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