RIVISTA DI CULTURA MEDITERRANEA

PER UNA COMUNITÀ IN CRESCITA. La vita dei Musei Civici di Treviso fra collezioni, iniziative e attività. A cura di Paola Bonifacio.

[Tempo di Lettura: 4 minuti]
Arturo Martini, Adamo ed Eva, Museo Luigi Bailo

L’arte di star bene

     Secondo la mia esperienza, sostieni e valorizzi ciò che conosci e ami. La partecipazione attiva di una comunità  alla vita di un museo – civico, in particolare – trova naturale stimolo nelle opportunità di crescita, individuale e collettiva, che quell’istituzione sa offrire. Questo tipo di museo, d’altra parte, permette di affrontare la conoscenza della storia, dell’arte, insieme alla naturale evoluzione del suo territorio e, quindi, di scoprire la nostra identità in una modalità unica, perché personale ma anche emotivamente condivisa e, quindi, profondamente partecipata.

     Offrire conoscenza, stimolare dubbi, alimentare curiosità e voglia di approfondimento, conforto e benessere, rientrano a mio modo di vedere nel ruolo di un’istituzione che mette al centro l’opera d’arte, che altro non è se non lo specchio, l’interpretazione di una società, o l’effetto di una reazione alla medesima. L’opera, l’artista, in ogni caso, trasmettono un sentire potente, unico, condizionato in misure diverse da un contesto, artistico, storico sociale, politico, locale e non, sempre  ricco di sfumature e pieno di stimoli. Un museo civico, le cui opere sono frutto  di queste interazioni, ha senso se  mantiene, o riprende, un dialogo  fruttuoso con quel territorio – e la sua Comunità – avvalora la sua evoluzione nel tempo (possibilmente intessendo anche nuove e più ricche reti con altri  soggetti che vi gravitano); valorizza gli artisti del passato, quelli del presente ed è aperto, ricettivo, nei confronti di quelli che verranno.

Museo Luigi Bailo, Treviso

     Come il museo può rendersi parte attiva? Corrispondendo attività educative/formative/creative eterogenee ma mirate, attraverso le quali gli utenti apprezzino il patrimonio beneficiando di competenze diverse. Ad esempio, acquisendo strumenti metodologici semplici per approcciarsi all’arte, oppure imparando a conoscere, magari sperimentandole in prima persona in modo originale e divertente, significati e tecniche artistiche delle opere nel tempo. Oppure, anche solo invitando le persone a rilassarsi nei suo spazi attraverso attività dedicate ad armonizzare corpo e mente in un ambiente evocativo e ricco di suggestioni, alternativo a quello stressante della vita quotidiana. Il museo va inteso, quindi, come luogo fisico e spirituale di riferimento, di scoperta – anche e soprattutto di sé, quindi –, di valori, di identità: il museo inteso come parte fondante dell’individuo in relazione all’ambiente che lo circonda. L’intento generale rimane sempre quello di sviluppare una visione onnicomprensiva di discipline come l’ arte e la storia, all’interno della quale, però, prendano le mosse attività di pensiero e progetti che tengono nel debito conto che la valorizzazione di un patrimonio passa attraverso le esigenze di crescita culturale della comunità che ne è la diretta beneficiaria.

     Così, il Museo propone e, soprattutto ascolta: questa la novità che ritengo fondamentale. Porre al centro, insieme alla tutela e valorizzazione dei beni raccolti nelle collezioni, l’attenzione alle aspettative degli utenti nel merito dell’istituzione, per raggiungere, insieme alla soddisfazione di questi ultimi, una progressiva naturale responsabilizzazione che nasce dal vivere il museo, godendone appieno.

Museo Santa Caterina, Treviso – Chiostro grande

     In linea con questi obiettivi, condivisi con l’Assessore alla Cultura del Comune di Treviso Lavinia Colonna Preti, riprende “Arte di star bene”, in programma da aprile a giugno 2021. È un calendario di attività organizzate presso i Musei Civici di Treviso inteso proprio ad ascoltarsi, condividere esperienze, opere e storie, nell’arte. Inaugurata nell’estate 2020 in una prima, fortunata edizione, ora la rassegna riparte il 13 aprile con cicli diversi: “Arte e cura con la Medicina narrativa” è il nuovo percorso dell’apprezzata programmazione dedicata allo stare bene nell’arte, curato da Sabina Ferro, docente in Filosofia Teoretica, Arte e Comunicazione. L’attività  si svolgerà attraverso due percorsi, base ed avanzato, che avranno luogo al Museo Luigi Bailo e a Santa Caterina introducendo alla pratica della Medicina Narrativa e all’uso dei dispositivi autoformativi come la Scrittura e l’Arte. Le opere d’arte “lasciandosi interrogare” mentre verranno osservate, con l’aiuto di sollecitazioni scritte, porteranno a riscoprire nuovi nessi significativi dei nostri vissuti. Un ripensarci attraverso i cinque sensi, aperti ad un’occasione preziosa di conoscerci attraverso le emozioni. 

     “L’Arte di star benepropone quindi i tre appuntamenti del 5, 12 e 26 maggio dedicati al “Tè al museo: libri, storie, personaggi”, ospitati nell’Auditorium di Santa Caterina, dalle ore 17. Riscopriremo con Alessandro Marzo Magno il primo e più celebre “inventore dei libri” e dell’industria editoriale moderna, vero genio del rinascimento italiano, dialogando in merito al suo nuovo libro dedicato ad Aldo Manuzio. Con Annarosa Maria Tonin ci lasceremo rapire dagli ammalianti viaggi, tra saggio e racconto, che nel suo ultimo volume evoca a partire da esemplari ritratti dipinti. Con Carlo de Incontrera, compositore, musicologo e curatore di eventi d’arte, musicali e teatrali, torneremo negli anni Sessanta e Settanta per riscoprire un affascinante, felicissimo e multidisciplinare momento creativo del nostro recente passato. Gli incontri si concluderanno con il classico tè con i pasticcini. A giugno riprenderà anche il ciclo “Artedoc” con gli ultimi due appuntamenti del ciclo dei cinque incontri dedicati ai documentari d’arte ospitati nel complesso museale di Santa Caterina, in sala Coletti, durante i quali la Manager dei Musei Paola Bonifacio ha avviato un dialogo con gli autori e gli artisti coinvolti. Gli appuntamenti del 3 e 10 giugno propongono due filmati dedicati rispettivamente agli artisti Zoran Music e Leonor Fini, arricchiti dalla testimonianza diretta del regista Giampaolo Penco e dello scrittore e giornalista Corrado Premuda, per sottolineare l’aspetto profondamente umano che contraddistingue i singolari percorsi creativi dei due maestri.

Foto di copertina
Sala della Pinacoteca del Museo Santa Caterina 


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Programmi e informazioni

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-arte-e-cura-con-la-medicina-narrativa

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https://www.eventbrite.it/e/biglietti-artedoc-documentari-darte-al-museo

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