RIVISTA DI CULTURA MEDITERRANEA

Lisa Perini «Supernatural!» alla Biennale di Venezia – Il suono rosso, di Francesca Rossato

[Tempo di Lettura: 6 minuti]

SUPERNATURAL! Lisa Perini

La Biennale di Venezia Educational – Arsenale Tese dei Soppalchi 

Venerdi 22 novembre 2019 ore 11

I DIARI SONORI DI LISA – Le stagioni 

Animazione e Performance musicale  a cura di Nicola Cisternino 

STRUMENTARIUM (strumenti rituali tibetani e oggetti sonori) composto da studenti
dell’Accademia di Belle Arti di Venezia): Francesca Rossato, Arianna Niero, Giulia Sette,
Giada Viscuso, Leonardo Fioraso, Ilenia Meneghesso, Sanja Minic, Silvia Ponton,
Greta Pllana, Giulia Fulgaro, Beatrice Pra Floriani, Eliel David Perez Martinez.
Lisa Perini: disco armonico

Lisa davanti a La Grande tela di Osor

 

 Lisa Perini: Il Suono Rosso
di Francesca Rossato
(studentessa laureanda nel Biennio Specialistico dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e componente dello Strumentarium)

          Ci troviamo all’interno delle Tese delle Vergini, nel padiglione della Biennale di Venezia sezione Educational. Ospite di quest’anno è l’artista Lisa Perini che dal sei al ventiquattro novembre ha esposto “Supernatural”, un insieme di opere accomunate dal ciclico tema del cambio delle stagioni. Per alcuni giorni si sono svolti incontri ed esperienze laboratoriali che hanno permesso un contatto diretto con una specifica produzione dell’artista, attraverso l’elaborazione dei suoi Diari, definiti come “Diari naturali”, ovvero testimonianze personalissime della bellezza e della potenza della natura espresse in modo diretto e spontaneo, sia graficamente sia stilisticamente: pagine e pagine, quaderni e quaderni finemente e riccamente riempiti di sue parole, impressioni, disegni e percezioni.
          Nei vari laboratori che hanno visto partecipi centinaia di studenti delle scuole primarie della Regione Veneto è stato suggerito ai ragazzi di produrre un lavoro a partire dalle tracce emerse nei Diari di Lisa. Gli studenti si sono confrontati con la realizzazione di propri disegni e racconti immaginari personali, che successivamente Lisa riassemblerà in un “Grande Diario” composto dalle tante tracce e tessere creative degli alunni partecipanti.
L’intento di questi incontri performativi con Lisa è stato proprio quello di estendere la sua originale processualità creativa diaristica all’esterno, in una pratica artistica di condivisione con tutti i protagonisti. Avere l’occasione di potersi incontrare con lei e con la sua arte di abitare il mondo non è stata un’esperienza di poco conto per i giovani artisti: Lisa, che è un’artista con sindrome dello spettro autistico, ha rielaborato in modo così personale, potente ed efficace le sue energie vitali attraverso l’arte e la creazione. Ciò che ne risulta sono anni di pregiato lavoro artistico, pienamente riconosciuti per il loro valore estetico ed artistico a livello internazionale, come ha affermato il grande e innovativo progetto de La Biennale Educational dedicato alla sua opera.

Le quattro stagioni

          È bene dedicare alcune parole a proposito di questo specifico e suggestivo allestimento ideato e curato da Simone Gobbo insieme con lo staff di Biennale Educational: a dominare lo spazio è il colore rosso, tipico del mondo artistico di Lisa, un rosso vischioso, intenso, costante, ritmico come pulsante, stratificato e composito. Al centro dello storico spazio all’Arsenale è collocata l’installazione “Le quattro stagioni”, ovvero quattro totem creati con sezioni di tronchi – ricavati dagli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, quale rituale di rinascita – finemente elaborati da Lisa con smalti e altri materiali assemblati con una cascata di oggetti color sangue e tra i più disparati al loro interno. Tutt’attorno racchiusi in teche di vetro sono esposti i diari di Lisa, aperti, pieni di parole dalla grafia circolare e arricciata. Sospesi anche alcuni altri lavori significativi dell’artista, ossia la “Grande tela di Paradiso” e “Nuvole rosse”, che per lei sono “galassie di stelle” che “nuotano nell’universo”.
          Ciò che si cela nei i lavori di Lisa ha la potenza dell’immediatezza naturale, intensa e misteriosa come lo è una nascita, come talvolta misteriosi sono i complessi ed equilibrati processi della Natura-Grande Madre, che spesso appaiono come caotici agli occhi umani sempre più ciechi e distratti. Cosa vede Lisa Perini è talmente diretto e immediato che ci sfugge, a volte si sa, eppure non si sa, ciò che svela solo Lisa lo sa. Una sorta di essenzialità dalle mille pieghe, delle visioni di luoghi e veli invisibili sopra la realtà tipica del “Vedere attraverso”. L’ancestrale mistero brunito del grembo materno la inchioda costantemente come se lei stessa ne avesse assorbito la peculiarità attraverso la pelle, o come se quasi lei stessa, nel momento della sua evoluzione primordiale e uterina, avesse aperto gli occhi e l’avesse visto.

Lisa con il curatore Simone Gobbo e i bambini ospiti di Supernatural!

          Le parole del curatore Simone Gobbo sottolineano efficacemente un aspetto centrale dell’operato artistico di Lisa, ovvero il fatto di essere un esempio avanzato di abbattimento concreto dello “stigma”, come egli stesso lo definisce, di una diversità, un modello chiaro e indiscutibile di integrazione. Lisa è a tutti gli effetti uno degli esempi più tangibili del superamento di un pregiudizio. La sua arte lo dimostra e in questa specifica occasione lo comprovano in particolare soprattutto i laboratori artistici e sonori svolti con i ragazzi, durante i quali le più giovani generazioni si sono confrontate e hanno creativamente collaborato con lei con naturalezza e semplicità.   

In primo piano Nicola Cisternino, Lisa al disco armonico, i bambini e alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia

Il suono rosso

          Venerdì ventidue novembre si è svolto uno speciale evento esperienziale con il suono che ha visto il coinvolgimento di Lisa Perini insieme a Nicola Cisternino, compositore, musicista e suo docente all’ Accademia di Belle Arti di Venezia, il quale, insieme ad uno Strumentarium, un ensemble composto da undici studenti-artisti della medesima Accademia, ha creato un momento di sperimentazione e di partecipazione al suono per un gruppo di circa ottanta bambini della scuola elementare di Altivole. La disposizione dei partecipanti ha visto Lisa al centro di fronte alle sue “Quattro stagioni”, come al centro di un orologio stellare, finemente vestita di rosso, impegnata a suonare il suo disco armonico e coadiuvata dagli undici studenti dell’Accademia, ognuno dei quali sosteneva la funzione di guida per i piccoli gruppi di bambini che li circondavano nel suonare vari tipi di strumenti rituali tibetani: gong, campane sonore, campanelli e setacci. Che l’artista risultasse ancor più pienamente immersa nella sua opera grazie al suono, non è casuale, e l’intera esperienza ha voluto proprio avere come cardine il cambiamento di sonorità seguendo il mutare delle stagioni, queste a sua volta scandite da dei giovanissimi suonatori scelti al momento e guidati a dare il ritmo con 4 gong di varia grandezza e sonorità.

Lisa, Nicola Cisternino e due studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia (David Perez Martinez e Beatrice Pra Floriani)

          Ogni gruppo ha avuto a disposizione tre strumenti rituali tibetani: un sonaglio, una ciotola e un setaccio. Seguendo le partiture-disegno di Cisternino e della sua paziente direzione, ogni gruppo appartenente alla sua Stagione ha provato l’esperienza di una sequenza di suono sintonizzata con i battiti del disco armonico di Lisa, che come un sole, al centro, diventava il fulcro di tutta la rotazione delle stagioni, del tempo e del suono. Una così ricca presenza di bambini partecipanti ha creato un flusso sonoro di forte impatto sonante ed emotivo, con un totale coinvolgimento di tutto l’insieme, in tempo reale, senza filtri, per la durata di circa dieci minuti. Innegabile dire che la loro presenza era un elemento costitutivo del delicato animo di Lisa, che subito si è immersa con emozione e naturalezza in questo tempo-flusso pienamente corale di un insieme sonoro di circa cento elementi.

          La qualità della liberazione e del risultato sonoro, non imbrigliata da matrici meccaniche e tecniche del tutto prevedibili, era fortemente guidata dal tipo di azione generatrice della mano di Lisa sul disco armonico circolare, come diretto rimando ai suoi mondi e alle sue opere. Un momento dall’aria fresca e sacra, intensa, piena di stupore, meraviglia di energia pulita e viva.

Nicola Cisternino, I Diari di Lisa, schizzo di partitura

          I giovani musicisti si sono dimostrati molto incuriositi e interessati alle caratteristiche dei tre strumenti, generando un flusso fortemente dinamico all’apparenza vitalisticamente caotico, con risa e piccoli gridi giocosi nel sentire il tintinnio acutissimo dei sonagli, o al silenzio da cercare e necessario per ascoltare il suono crescente della ciotola tibetana o, ancora, al rapimento dell’incanto per scuotere e battere il tamburo. Pochi minuti intensissimi in cui le stagioni hanno girato a trecentosessanta gradi nello squillante vociare e nell’impaziente stasi dei piccoli protagonisti.

Lisa al disco armonico. Sullo sfondo alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia

          Che lezione magistrale assistere e partecipare al loro modo naturale e costantemente connesso col mondo sonoro di Lisa, anche nel momento in cui alcuni di loro hanno suonato con lei, a quattro mani, il suo strumento. E poi, così come questa energia si era creata, si è diluita nella gioiosa mattinata, come è bene che sia, col risultato che tutti i protagonisti si sono consapevolmente o inconsapevolmente lasciati risuonare dai suoni che si sono intrecciati e totalmente espressi dove Lisa, pienamente immersa e presente, è stata la direttrice di una grande orchestra a cui ha donato costantemente anche con il suono, la sua originale e unica esperienza di vita a di arte.

Crediti fotografici © Studio Perini, per gentile concessione

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